Il racconto shock di Fonseca: “Non dicono niente”

L’ex allenatore della Roma Paulo Fonseca è dovuto scappare dalla guerra in Ucraina. La sua testimonianza shock.

L’allenatore portoghese ex Shakthar Donetsk e Roma, è dovuto fuggire dalla guerra in Ucraina.

 

Paulo Fonseca - credits: Ansa Foto. Il Calcio Magazine
Paulo Fonseca – credits: Ansa Foto. Il Calcio Magazine

Il tecnico si trovava in Ucraina dato che è sposato con il capo ufficio stampa dello Shakhtar Donetsk, Kateryna Ostroushko, con la quale ha anche un figlio. In una recente intervista ha raccontato il dramma della notte dell’invasione ai danni dell’ucraina.

“Fuggire da Kiev è stato un incubo. Sarei dovuto partire alle 10 del 24 febbraio per il Portogallo ma alle 4.30 del mattino abbiamo sentito le prime bombe e io e la mia famiglia siamo scappati nel bunker dell’hotel Opera dopo l’invito di Srna. I bambini dormivano per terra nei sacchi a pelo, è stato terribile. Ho pregato che non cadesse una bomba sulle nostre teste” racconta Fonseca, che dice di aver incontrato in quell’hotel anche De Zerbi, attuale allenatore dello Shakthar Donetsk e i giocatori brasiliani della sua squadra.

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Il racconto prosegue con la straziante descrizione del viaggio verso la Moldavia, un viaggio lungo 30 ore senza sosta, bloccati nel traffico con gli aerei a sorvolare il cielo, posti di blocco infiniti e gente disperata che non riusciva a trovare cibo o carburante. “Sono riuscito a calmarmi solo quando abbiamo passato il confine con la Romania” dice il portoghese, che poi racconta come la moglie pianga pensando agli amici e parenti che sono al momento ancora in Ucraina.

Fonseca sottolinea come con la sua federazione stiano cercando di trovare un alloggio, un lavoro e una scuola ad una piccola parte dei due milioni di profughi che stanno scappando dal paese. Dopo una fuga lunghissima, il tecnico è finalmente riuscito a tornare nel suo paese, in Portogallo.

Fonseca all'aeroporto di Lisbona - credits: Ansa Foto. Il Calcio Magazine
Fonseca all’aeroporto di Lisbona – credits: Ansa Foto. Il Calcio Magazine

“Non dicono nulla”

Fonseca non le manda a dire, e dopo aver ringraziato calorosamente tutto l’ambiente romanista, calciatori, dirigenti (nominando distintamente la famiglia Friedkin) e tifosi tutti per i messaggi di supporto ricevuti in questo periodo difficile, ci tiene a mandare lui stesso un messaggio alle grandi personalità del mondo del calcio.

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“È il momento di prendere posizione. Molte grandi personalità del mondo del calcio non hanno detto nulla sulla guerra e non hanno fatto nulla. Devono prendere posizione e farlo subito” sentenzia Fonseca che spera, come tutti, che il conflitto possa risolversi nel più breve tempo possibile, e che i cittadini ucraini possano tornare ad avere la libertà che desiderano.