Sono giorni roventi in casa Lazio: uno dei big non è partito per la seconda parte del ritiro con il resto della squadra. La cessione è sempre più vicina.
I biancocelesti sono partiti per la seconda parte della preparazione fisica. Uno dei senatori del gruppo, però, non si è unito al gruppo.
L’intenzione è quella di alzare ulteriormente l’asticella vivendo da protagonisti sia la competizione europea che la Coppa Italia: per questo, la società si è mossa molto attivamente sul mercato. Ad oggi, infatti, sono già stati ufficializzati gli arrivi di Maximiano, Casale, Romagnoli, Gila, Marcos Antonio e Cancellieri, mentre Vecino e Provedel sono sempre più vicini.
Non solo entrate però: c’è spazio anche per le cessioni, tra cui quella di un big.
Decisione presa: niente ritiro e addio immediato
Come anticipato, la Lazio si è mossa molto attivamente sul mercato per consentire a Sarri di avere un gruppo completo con cui lavorare. L’inizio della prossima stagione è molto vicino ed è fondamentale prepararsi da subito: per questo motivo i vari rinforzi sono arrivati nel giro di poco tempo. Una volta chiuse le trattative per Provedel e Vecino (accordi vicini), non dovrebbero esserci grandi cambiamenti alla rosa.
Tuttavia, si penserà anche alle cessioni nelle prossime settimane. L’allenatore vorrebbe mantenere il gruppo attuale e, al momento, manca scoperta solamente la casella del terzino sinistro. Ad ogni modo, è possibile che almeno un big dica addio. Luis Alberto non è incedibile e, dovesse dire addio, sarebbe già pronto l’assalto ad Ilic del Verona. Chi invece lascerà sicuramente la Lazio è un altro senatore del gruppo: Francesco Acerbi.
Sulle sue tracce c’erano Napoli e Milan, ma entrambi i club avrebbero già deciso di abbandonare questa pista (gli azzurri hanno chiuso per Kim). Al momento è fredda l’ipotesi Inter: i nerazzurri preferirebbero Milenkovic per rinforzare la difesa, ma non è da escludere che possano virare su Acerbi (che Inzaghi ha già allenato) in caso di fumata nera con la Fiorentina. La situazione del difensore, dunque, è da monitorare, ma potrebbe risolversi in tempi brevi.