Crisi Ucraina – Non solo il Chelsea, a rischio anche altri top club: ecco chi si prepara a vendere

Roman Abramovich non è l’unico proprietario di club a rischio sanzioni dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. Altri oligarchi russi amici di Putin stanno per prendere la stessa decisione dell’ormai ex patron del Chelsea: i risvolti sono veramente sorprendenti.

Il mondo del calcio sta per essere sconvolto dalle conseguenze della guerra mossa da Putin verso l’Ucraina. L’Europa sta preparando sanzioni esemplari e molti miliardari russi stanno prendendo la decisione di trasferire i loro beni al sicuro. Per questo motivo, molte squadre importanti cambieranno presto proprietà: ecco di quali si tratta.

 

Roman Abramovich e Vladimir Putin (credit: Ansa)
Roman Abramovich e Vladimir Putin (credit: Ansa)

Non è un mistero che Roman Abramovich abbia annunciato di voler vendere il Chelsea, di cui è proprietario dal 2003, nel più breve tempo possibile a causa delle minacce di sanzioni inflitte dal governo britannico. Il club infatti sembra destinato a finire questa stagione di Premier League con dei nuovi proprietari al timone.

Si ritiene che diverse parti siano interessate a lanciare un’offerta di acquisto, con il miliardario svizzero Hansjorg Wyss e l’uomo d’affari americano Todd Boehly che hanno dichiarato pubblicamente il loro interesse a guidare un consorzio, in vista di un’offerta dichiarata di 3 miliardi di sterline.

Ma il Chelsea non è l’unico club colpito dalla notizia: infatti dozzine di oligarchi russi sono destinati a essere presi di mira dalle nazioni europee in termini di congelamento delle proprie risorse finanziarie.

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Il Chelsea non è l’unico, quanti club rilevanti a livello europeo!

Dopo la prima invasione del Donbass nel 2014, non sono tanti gli oligarchi russi proprietari di club europei. Quelli che ci sono, però, gestiscono squadre molto rilevanti anche livello di Champions e Europa League. In Inghilterra, oltre ad Abramovich, ci sono anche Alisher Usmanov, ex azionista dell’Arsenal e top sponsor dell’Everton, e Maxim Demin, proprietario del Bournemouth, squadra di Championship in lotta per la promozione nella massima serie. Mentre il primo ha subito già delle sanzioni dal governo, il secondo non ha per il momento di che preoccuparsi visto il passaporto britannico di cui è fornito.

Dmitry Rybolovlev, proprietario del Monaco e del Cercle Brugge (credit: Ansa)
Dmitry Rybolovlev, proprietario del Monaco e del Cercle Brugge (credit: Ansa)

Il Monaco è l’unico altro club nei primi cinque campionati europei ad essere di proprietà di un russo – e quell’uomo è Dmitry Rybolovlev. Secondo L’Equipe, potrebbe essere soggetto a sanzioni se agli oligarchi venisse vietato di gestire società francesi. Allo stato attuale, il ministro delle finanze Bruno le Maire ha affermato che 26 oligarchi sono presi di mira, ma Rybolovlev non è uno di questi. Un altro club di proprietà di Rybolovlev, il Cercle Brugge, gioca nella divisione Jupiler Pro del Belgio. Sotto la sua proprietà il club è tornato nella massima serie, reclutando giovani talenti da vendere per valori gonfiati altrove.

Tra i club a rischio ci sono anche il Vitesse, prossimo avversario della Roma in Conference League, noto soprattutto per essere il club che ha aiutato diversi giocatori del Chelsea a fare esperienza in prima squadra. Mason Mount, Fikayo Tomori e Armando Broja hanno tutti trascorso del tempo in prestito lì prima di passare a un livello più alto. Valeriy Oyf, il proprietario del club, è anche un noto collaboratore e un caro amico di Abramovich, e i suoi legami con aziende russe come Rosneft e Gazprom potrebbero renderlo un bersaglio nei prossimi giorni.

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Infine c’è Sergey Galisky, fondatore del Krasnodar FC, club russo che ha scalato le classifiche e che ora è uno dei protagonisti della massima serie. Il 53enne ha un patrimonio di circa 3,5 miliardi di sterline e possiede uno yacht del valore di 213 milioni di sterline. Resta da vedere se anche lui, come lo è stato Usmanov, verrà preso di mira e messo nella lista degli obiettivi.