Napoli – Le parole di Spalletti sanno già di addio: la minaccia gela i tifosi azzurri

Luciano Spalletti si apre in conferenza stampa ai microfoni dei giornalisti, ma con un piglio completamente diverso: la bomba è lanciata ed è fortissima.

La trentaquattresima giornata di Serie A ha visto il Napoli cadere in modo incredibile sul campo dell’Empoli, ma la goleada contro il Sassuolo ha poi bilanciato la situazione.

 

Luciano Spalletti - credits: Ansa Foto. Il Calcio Magazine
Luciano Spalletti – credits: Ansa Foto. Il Calcio Magazine

Al Castellani i partenopei si erano portati in vantaggio per due reti a zero, nonostante l’ottima partita giocata dai padroni di casa dell’Empoli. I gol sono arrivati dai piedi di Mertens e Insigne, gli uomini più rappresentativi della squadra ospite che in chiusura di primo e in apertura di secondo tempo avevano dato un colpo pesante alla partita.

I cambi di Spalletti però hanno portato ad un totale black-out, che ha visto il Napoli uscire dal campo praticamente con dieci minuti d’anticipo, quando inizia una rimonta incredibile e che ha pochi precedenti in Serie A.

Al minuto 80 Henderson sfrutta un rimpallo e batte Meret, che tre minuti più tardi fa una frittata facendosi attaccare da Pinamonti e rinviando sull’ex attaccante nerazzurro che lo imbuca per il 2-2. Il Napoli cerca un forcing finale ma viene preso in contropiede e al minuto 87 Pinamonti firma la doppietta sul bellissimo assist di Bajrami. È apoteosi per i padroni di casa, che di fatto riducono al lumicino le speranze scudetto del Napoli.

Nel post partita i giocatori del Napoli non hanno rilasciato dichiarazioni, dunque a parlare è stato solo Luciano Spalletti, chiaramente molto deluso dal finale di partita.

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Riflessioni sul futuro

All’epoca dalle sue parole traspariva soltanto una profonda delusione per come era andata la gara. La recente vittoria contro il Sassuolo e le sue dichiarazioni nel posto partita hanno consentito di leggere tutto in modo completamente diverso.

“Lo scudetto è certamente andato, ce lo dice la matematica. Dispiace per un sogno coltivato che ci eravamo creati con il lavoro ed il sacrificio, ma gli avversari sono stati più bravi di noi” fu il commento rammaricato dell’allenatore del Napoli. Addossandosi tutte le responsabilità per come era andata la gara.

Immagine dalla partita - credits: Ansa Foto. Il Calcio Magazine
Immagine dalla partita – credits: Ansa Foto. Il Calcio Magazine

Ad ora le riflessioni sul suo futuro al club sono rinviate alla fine della stagione corrente: “Il futuro è domenica” risponde alla domanda Spalletti, che aveva in programma di rimanere dalla mamma in Toscana. 

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E proprio così è stato: sei gol in casa ai danni del Sassuolo, spesso in passato bestia nera per i giocatori partenopei. La risposta che tutti attendevano quindi non è tardata ad arrivare, in un posto partita in cui l’allenatore azzurro ha lanciato diverse stoccate ai presenti. “Nelle analisi deve prevalere il lavoro di tutto l’anno. Avere quasi la certezza aritmetica della Champions a tre partite dalla fine non è una cosa facile da raggiungere” ha esordito. Aggiungendo: “Non dare il giusto merito a quello che abbiamo fatto finora è sintomo di una pressione che si vuole mettere ad arte su questa squadra per toglierne un po’ alle altre”.

Un commento decisamente al vetriolo, destinato a tutti coloro che non hanno contribuito mediaticamente ad allentare la tensione in casa Napoli. Poi un’implicita risposta conclude quasi velatamente il discorso, centrando l’argomento più scottante ovvero quello delle partenze. “In estate il presidente parlava spesso di dover abbassare il monte ingaggi, in quel momento non avevamo ricevuto molte offerte. Ora invece sembra che ci siano altre possibilità e sono contento che i giocatori si siano messi in vetrina” ha infatti spiegato. Un’affermazione che tradisce il futuro: discutere di mercato estivo significa infatti restare. Ma la minaccia di future cessioni eccellenti è forte ed ha gelato i tifosi partenopei. Dopo l’inatteso addio di Insigne infatti, sirene estere suonano ormai da tempo per i vari Osimhen e Koulibaly.