Atalanta, in vendita i cimeli del club: tifosi impazziti sul web

L’Atalanta compie un gesto sorprendente, mettendo in vendita alcuni cimeli del club. L’iniziativa ha dell’incredibile, messa in piedi in pochissimo: tifosi impazziti sul web!

Dal mondo del calcio arrivano varie iniziative per dire no alla guerra in Ucraina. Anche l’Europa dello sport si compatta per sanzionare la Russia.

Malinovskyi chiede di cessare le armi in Ucraina (Credit Foto Ansa)
Malinovskyi chiede di cessare le armi in Ucraina (Credit Foto Ansa)

L’Europa dopo più di 70 anni torna a vivere quel clima di paura e tensione che provocano i conflitti armati. La guerra che si sta combattendo in Ucraina ha scosso tutti i cittadini del Vecchio Continente che ora guardano al futuro con incertezza.

Nell’Europa dell’est si è creata, giorno dopo giorno, una tensione che ha portato la Russia di Vladimir Putin ad invadere militarmente il territorio ucraino il 24 febbraio. Da allora tutto il mondo ha visto le immagini di distruzione dei bombardamenti, degli scontri tra i due eserciti e della sofferenza che il popolo ucraino sta vivendo da allora.

In ogni città europea, ma non solo, i cittadini son scesi in piazza per dire no alla guerra e condannare le azioni di Vladimir Putin. Anche in Russia nelle città di Mosca e San Pietroburgo anche i russi sono scesi in piazza per disapprovare i piani del loro presidente, il quale non ha gradito tali manifestazioni e ha fin da subito fatto arrestare i manifestanti.

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Iniziative dal mondo del calcio

Anche il mondo dello sport ha preso posizione a riguardo del conflitto russo-ucraino e mentre i governi sanzionano economicamente lo stato russo, il calcio ha deciso di togliere la finale di Champions League alla città di San Pietroburgo e di cancellare le partecipazioni dei club e delle Nazionali russa da tutte le competizioni europee ed internazionali.

Premier League, Bundesliga e Ligue 1 si sono schierate contro la guerra con coreografie dei tifosi, fasce personalizzate con i colori ucraini, t-shirt di sensibilizzazione e stadi colorati di gialloblù. Vari modi per far sentire la propria vicinanza al popolo ucraino, coloro che dalla guerra stanno pagando il prezzo più salato.

Tabellone dell'Allianz Arena, casa del Bayern Monaco in occasione dell'ultimo match (Credit Foto Ansa)
Tabellone dell’Allianz Arena, casa del Bayern Monaco in occasione dell’ultimo match (Credit Foto Ansa)

Anche la Serie A e vari club italiani hanno voluto mandare un messaggio forte. Nello scorso weekend, in occasione dei match di campionato, la Lega Calcio aveva deciso in segno di protesta contro il conflitto di tardare il fischio d’inizio delle gare di 5 minuti. L’Udinese è sceso in campo con la maglia d’allenamento ornata dalla bandiera dell’Ucraina. Anche lo Spezia si è reso partecipe di una bella iniziativa, la squadra ligure a deciso di devolvere a Save the Children il 50% dell’incasso del match casalingo contro il Cagliari. 

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Un’altra iniziativa importante arriva da Bergamo. La moglie del calciatore Ruslan Malinovskyi, Roksana Malinovska ha organizzato un’asta benefica coinvolgendo i compagni di squadra dell’Atalanta del marito. Quindici calciatori hanno messo all’asta le loro magliette autografate per una raccolta fondi pro Ucraina.

Oltre a quella del giocatore ucraino ci sono: la 88 di Pasalic, la 19 di Djimsiti, la 10 di Boga, la 28 di Demiral, la 14 di de Roon, la 9 di Muriel, la 59 di Miranchuk, la 91 di Zapata, la 1 di Musso, la 11 di Freuler, la 32 di Pessina, la 3 di Maehle, la 33 di Hateboer e la 77 di Zappacosta. Ovviamente è partita subito la gara di solidarietà: i tifosi hanno accolto con grande entusiasmo l’iniziativa, esemplare tanto da coinvolgere anche i supporters di altre realtà del mondo del calcio.