La sconfitta dell’Italia blocca la Serie A: i calciatori non possono tornare

La sconfitta drammatica dell’Italia ha avuto delle ripercussioni sull’intero movimento calcistico: anche la Serie A paga delle conseguenze.

L’Italia non prenderà parte al Mondiale in Qatar di quest’anno: la Nazionale, perdendo contro la Macedonia, ha colpito anche i club.

 

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Le delusione dell’Italia dopo la sconfitta con la Macedonia del Nord [credit: ANSA] – Il Calcio Magazine
Una nuova nerissima pagina si aggiunge al libro della Nazionale. I fantasmi del passato sono tornati a colpire l’Italia che, come nel 2017, ha fallito l’appuntamento per qualificarsi al Mondiale. La sconfitta con la Macedonia ha un sapore ancora più amaro rispetto a quella con la Svezia: il livello dell’avversario era più alla portata, la rosa a disposizione di Mancini è migliore rispetto a quella di Ventura e, soprattutto, l’Italia di oggi è campione d’Europa in carica. Una serie di episodi sfortunati e avversi hanno portato gli Azzurri a giocarsi tutto in 90 minuti, ma il risultato è stato dei peggiori.

L’ultima partita dell’Italia in una fase ed eliminazione diretta in un Mondiale è del 9 luglio 2006, giorno in cui Fabio Cannavaro ha alzato al cielo di Berlino il trofeo. Fallimentari i tornei del 2010 in Sud Africa e del 2014 in Brasile: in entrambe le occasioni la Nazionale è stata eliminata in gironi decisamente alla portata.
Dopo la mancata qualificazione del 2017, la storia si è ripetuta: la notte del 24 marzo 2022 verrà ricordata come una delle più buie della storia di una delle Nazionali più vincenti del mondo.
Tuttavia, le note negative non sono finite qui: i giocatori, infatti, non potranno tornare ad allenarsi con i rispettivi club.

Italia, notte da incubo: addio ai Mondiali

L’Italia ha dominato la partita, ma non ha avuto cattiveria davanti alla porta. La Macedonia, con il secondo tiro in porta, ha segnato il gol che le permetterà di giocarsi la qualificazione al Mondiale contro il Portogallo.
Dopo la partita del Barbera sono aumentati i rimpianti per non aver chiuso una qualificazione diretta che, ad un certo punto, pareva cosa fatta. Il pareggio con la Bulgaria e i due rigori sbagliati di Jorginho hanno condannato la squadra di Mancini a giocare i 90 minuti più bui della storia della Nazionale.

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Ad oggi regna l’incertezza sul futuro degli Azzurri: a luglio sembrava tutto meraviglioso, mentre ora la negatività avvolge il gruppo di Mancini. Il CT starebbe meditando la possibilità di rassegnare le proprie dimissioni dopo il fallimento contro la Macedonia, ma Gabriele Gravina starebbe cercando di convincerlo in tutti i modi a proseguire la sua avventura sulla panchina dell’Italia.
Ogni decisione verrà rimandata ancora per un po’ di tempo: c’è un altro impegno in vista.

Oltre al danno, la beffa: l’amichevole degli scontenti

L’Italia di Mancini non ha tempo per meditare ed assimilare quanto accaduto. I giocatori, infatti, non potranno tornare ad allenarsi con i rispettivi club di appartenenza, ma dovranno rimanere a Coverciano per preparare un’altra partita.

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Gli Azzurri, infatti, dovranno giocare contro la Turchia, l’altra eliminata dai playoff. Sarà una sorta di finalina per il terzo posto delle eliminatorie, un’amichevole fra scontenti che andrà in scena il 29 marzo.
Entrambe le Nazionali sono tenute a giocare per accordi firmati con gli sponsor in precedenza: non c’è possibilità di tirarsi indietro.

 

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Roberto Mancini, CT dell’Italia [credit: ANSA] – Il Calcio Magazine
Verosimilmente, però, Mancini dovrebbe dare spazio a chi non è sceso in campo contro la Macedonia: il futuro della Nazionale inizia subito ed è bene osservare i giocatori da cui ripartire.