Cassano non usa mezzi termini: il suo messaggio al calciatore scatena la polemica

Antonio Cassano torna a far parlare di sé questa volta per aver rivolto frasi non proprio al miele nei confronti di uno dei calciatori più rappresentativi della squadra rossonera.

Il Milan dopo la sconfitta nel derby di Coppa Italia deve rialzare la testa. Domenica sera all’Olimpico c’è la Lazio.

Antonio Cassano (Credit Foto Ansa)
Antonio Cassano (Credit Foto Ansa)

Il Milan si prepara al posticipo di domenica all’Olimpico contro la Lazio di Sarri. I rossoneri dovranno mostrare che la sconfitta di martedì sera nella semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Inter non ha abbattuto il morale dei giocatori.

La corsa Scudetto è accesissima con il Milan a due punti di vantaggio dall’Inter che però ha una partita in meno. I ragazzi di Pioli domenica sera dovranno assolutamente portare a casa i tre punti per continuare a sognare.

Il Diavolo scenderà in campo conoscendo già il risultato della diretta rivale, l’Inter impegnata sabato contro la Roma a San Siro. Il che potrebbe essere uno stimolo a fare ancora meglio in campo e regalare una gioia ai tifosi.

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Il commento rasenta l’offesa: il pensiero di Cassano è chiarissimo

Dei rossoneri ne ha parlato Antonio Cassano, alla Bobo Tv, trasmissione in onda sul canale Twitch di Christian Vieri. L’ex calciatore ha parlato del momenti di difficoltà che la squadra di Pioli sta attraversando nella fase offensiva:  “Se fossi in Pioli toglierei Giroud per mettere o Rebic o Leao davanti. Bisogna provare a cambiare qualcosa“.

Oliver Giroud attaccante del Milan (Credit Foto Ansa)
Oliver Giroud attaccante del Milan (Credit Foto Ansa)

L’ex fantasista barese ha paragonato l’attaccante portoghese con Martial e Dembelè, i quali iniziano bene la stagione ma poi fanno pochi gol, pochi assist e tirano poche volte in porta. “Martial gioca e non gioca a Siviglia, Dembelè fa fatica a Barcellona“.

Per carità grande falcata ma gioca da solo e non fa mai un uno-due“. Cassano rimprovera al classe ’99 di atteggiarsi troppo come un fenomeno ma che per il barese non lo è.

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Leao non sa giocare con i compagni di squadra, si mette ad ondeggiare, vuole campo ma poi non vede mai una sovrapposizione. Però si crede un fenomeno ma non lo diventerà mai. Il Milan è primo per la grande fase difensiva, non per Leao“.