Partita “finale”, Ancelotti li ha scaricati: due pedine del Real Madrid in Serie A

Champions League, tante le indicazioni arrivate dalla gara di ieri che ha definitivamente concluso la stagione europea: la serie A sarà certamente incredibile con loro!

Gli ultimi step delle manifestazioni continentali erano iniziati due settimane fa, con quell’inattesa finale di Europa League tra Eintracht Francoforte e Rangers che ha visto i tedeschi imporsi sugli scozzesi in seguito ad un percorso che ha visto loro superare numerose e nobili realtà europee.

Finale Champions League
Carlo Ancelotti ©AnsaFoto, IlCalcioMagazine

Mercoledì 25 maggio, poi, la Roma di Mourinho ha alzato al cielo la prima coppa Uefa della sua storia, dopo praticamente dodici anni di nullità totale in termini di vittorie, grazie a quel José Mourinho che anche nella Capitale ha dimostrato di essere tra gli allenatori più vincenti delle ultime decadi. Con la neonata Conference, lo Special One è divenuto uno dei tre allenatori in grado di vincere in tre decadi diverse, nonché uno dei più importanti a livello europeo grazie a quella che è stata la quinta coppa europea della sua carriera.

A livelli ancora più alti si trova però quel Carlo Ancelotti che ha lasciato intendere per l’ennesima volta come il calcio sia uno sport molto meno complicato di quello che sembra, come da lui stesso ammesso in diretta Tv dopo le meritate celebrazioni. Re Carlo è attualmente l’unico ad aver vinto 4 Champions League, questa volta al termine di una stagione in cui nessuno, soprattutto all’inizio, avrebbe puntato su Benzema e colleghi come trionfanti finali. Durante l’iter di quest’anno, le Merengues si sono imposti contro alcune delle più nobili realtà europee, sovente distinguendosi per prestazioni quasi folli e che avevano iniziato a far capire come quest’anno potesse davvero essere magico per una squadra storicamente importantissima ma che aveva nel recente passato vissuto un’involuzione che impediva di annoverarla nel corpus di favoritissime per alzare la meravigliosa Coppa dalle grandi orecchie.

Finale Champions League, finale segnato: vengono in Serie A

Champions League
Marco Asensio ©AnsaFoto, IlCalcioMagazine

La rimonta al ritorno contro il ricchissimo PSG di Mbappè è stato il primo passo di un sentiero che è poi continuato con l’eliminazione dei campioni in carica. Il Chelsea di Tuchel cadeva nei primi 90 minuti sotto i colpi del titanico Benzema, per poi spaventare il Bernabeu tutto al ritorno. Lo scacco per 2 a 3 con i Blues non macchiò però la prestazione di Stamford Bridge, garantendo agli spagnoli un pass per le semifinali con quel Manchester City di Guardiola per la quale la vittoria della Champions è divenuta non solo un obiettivo ma anche un autentico incubo.

Le 11 reti complessive concretizzate tra i Blancos e i Citizens hanno alla fine permesso al Real di approdare in finale contro quel Liverpool che aveva superato un’altra spagnola alle semifinali, quella mina vagante di Emery che aveva già avuto ragione del Bayern Monaco.

Alla fine, in una partita ben lungi dagli esiti rocamboleschi della fase a eliminazione, la finale di ieri si è conclusa con la vittoria di Vincius Junior e compagni per 1 a 0, con un gol del brasiliano, sempre più leader e trascinatore. La partita ha dato però anche importantissime indicazioni sul futuro.

Nemmeno un minuto, infatti, per Asensio, che fino alla finale famosa contro la Juventus di quattro anni fa figurava nel corpo di giocatori più promettenti del panorama mondiale. Non poi così dissimile la situazione di Ceballos che, tra infortuni ed esperienze in Premier, non si è più ritrovato. Il centrocampista è ieri entrato nei minuti di recupero e il suo futuro, proprio come quello del fantasista, potrebbe essere in Italia.

Il primo piace molto al Milan e alla Juventus ma era stato flebilmente accostato anche alla su citata Roma in caso di addio di Zaniolo. Anche lo stesso Dani piace a Mourinho e non è da escludersi che possa approdare nella Capitale.